In cammino lungo la dorsale del Subappennino Dauno, una catena montuosa prevalentemente arenaceo-argillosa che si estende linearmente da nord a sud lungo l'orlo orientale dell'Appennino campano, Sannio (BN) e Irpinia (AV), dominando a est su tutto il Tavoliere delle Puglie (FG), delimitata a nord dalla Valle del Fortore (CB) e a sud dalla Valle dell'Ofanto (BT).
Escursionismo a lunga percorrenza alla scoperta di questo territorio dai crinali ventosi, storicamente in epoca pre-romana vissuto dai popoli Dauni, Sanniti e Irpini. Scopriremo la cultura e la cucina tipica dei piccoli borghi dalle cupole maiolicate, ascolteremo la lingua francoprovenzale, attraverseremo selvaggi boschi incontaminati, incroceremo caratteristiche torri colombaie ed antiche poste sui tratturi della transumanza e la Via Traiana, guaderemo torrenti e valicheremo le vette più alte delle montagne di Puglia.
Lunghezza | 10 km |
Livello difficoltà | E - media |
Dislivello | +553 m / -352 m |
Tempo percorrenza | 7 h (soste incluse) |
Fondo stradale | sentieri boschivi |
Si parte dal bellissimo borgo di Pietramontecorvino (FG) posto a 456 mt s.l.m e dominato dall’imponente Torre normanna del XIII sec. alta quasi 40 metri e il Palazzo Ducale collegato mediante una muraglia in pietrame.
Dal paese siamo saliti nettamente fino a 978 mt. s.l.m per raggiungere Monte Sambuco ed i suoi boschi selvaggi.
Una delle vette più alte dei Monti Dauni, nonché una delle aree boschive più estese di Puglia.
Attraverso una meravigliosa ed antica mulattiera abbiamo raggiunto prima la località Cinque Confini da dove poter ammirare il Mar Adriatico e le Isole Tremiti e infine Masseria Avellaneta, immerso nel Bosco San Cristoforo, un luogo perfetto per poter ricaricare le energie per il giorno seguente. ✌
Lunghezza | 20 km |
Livello difficoltà | E - media |
Dislivello | +827 m / -781 m |
Tempo percorrenza | 7 h (soste incluse) |
Fondo stradale | sentieri boschivi, carrarecce |
Nel secondo giorno ci si incammina per uscire dai boschi di Monte Sambuco, per poi percorrere la dorsale del subappennino Dauno affiancati alla nostra destra dall'Irpinia e dagli Appennini campani e lucani e a sinistra dal Tavoliere delle Puglie fino al Mar Adriatico.
Dopo un tratto del Regio Tratturo Lucera-Castel di Sangro, giungeremo al discesone tra distese di grano e coriandolo, dove sarà possibile osservare da lontano la Fortezza Svevo-Angioina di Lucera, Troia, il Monte Cornacchia e Alberona (FG) da varie angolazioni.
Ci inoltreremo nel querceto per guadare U canale di tegghje, 💧 un suggestivo ruscello interrotto da varie cascatelle, ed infine arrivare al borgo delle “cento fontane”, aggrappato sulle pendici del Monte Stillo che domina il Tavoliere delle Puglie, a 732 metri s.l.m.
Già osservandolo da lontano è impossibile non notare la neogotica chiesa di San Rocco; scesi in paese, s'intraprende la via di pietra che conduce all’Antiquarium, alla Chiesa Madre e alla Torre del Priore, luoghi segnati dalla presenza dei Templari e i Cavalieri di Malta. 🛡
Lunghezza | 20 km |
Livello difficoltà | E - alta |
Dislivello | +948 m / -807 m |
Tempo percorrenza | 9 h (soste incluse) |
Fondo stradale | sentieri boschivi, carrarecce |
Arriviamo al giro di boa di questa traversata, salutando Alberona (FG) attraversando l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico. Il cammino si fa subito in salita per raggiungere il Monte Pagliarone (1029 mt), continuando lungo la dorsale del subappennino Dauno attraverso un continuo sali e scendi, si passa praticamente sopra Roseto Valfortore (FG) ed il suo antico mulino ad acqua. Ora manca la salita più tosta per conquistare la vetta più alta della Puglia, il Monte Cornacchia (1151 metri s.l.m).
Arrivati lassù, è meraviglioso il panorama che da su Faeto (FG), la nostra meta del giorno, la piccolissima Celle San Vito (FG) e Castelluccio Valmaggiore (FG), e affacciandosi sul Toppo Pescara, sarà possibile ammirare l'omonimo lago naturale d'acqua dolce più grande e alto di Puglia. Qui è doveroso prendersi del tempo e riposare sul morbido prato che circonda il Rifugio forestale del Monte Cornacchia, una bellissima struttura libera ed utilizzabile per il bivacco.
Ma il nostro percorso continua tra sentieri colorati da leguminose ed orchidee purpuree, tornando a scendere ed ad attraversando il piccolo Bosco di Faeto, una faggeta imponente a circa 1000 metri di altitudine in un territorio ricco di sorgenti e mulini ad acqua. 🏚
Qui si trova un piccolo albergo montano, uno spettacolare parco avventura, un percorso fitness e ovviamente una rete di sentieri, tra i quali il Sentiero Italia CAI che a tratti stiamo ripercorrendo. Ci tocca guadare 💧 il Torrente Feudo, un affluente di sinistra del fiume Celone, e finalmente raggiungiamo il paese, dove storicamente e tutt'ora si parla la lingua francoprovenzale.
Lunghezza | 21 km |
Livello difficoltà | E - media |
Dislivello | +919 m / -946 m |
Tempo percorrenza | 8 h (soste incluse) |
Fondo stradale | sentieri boschivi, carrarecce, asfalto |
Lasciamo Faeto (FG) uno dei più noti borghi dei Monti Dauni, (famoso anche per il prosciutto crudo di suini nero che nella serata precedente ovviamente è possibile degustare a cena 🥩) e attraversato il Bosco Difesa della vicina Celle San Vito (il paese più piccolo della Puglia), giungiamo alla Taverna di San Vito, antica stazione di posta sulla Via Traiana, dove si effettuava il cambio dei cavalli. Rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, presenta attualmente un aspetto cinquecentesco quando divenne osteria per i viandanti della Via Francigena. 🐴
Si percorre nuovamente il crinale del Subappennino Dauno, varcando il confine e raggiungendo Montaguto (AV), un bellissimo paesino con la sua Fontana Nuova con lavatoio pubblico del 1753 , ubicato su di un'altura boscosa a 730 mt s.l.m.
Dal paese si scende fino a valle, attraversando il Fiume Cervaro, lungo 107 km, e che va a sfociare nel lago Salso e dunque in Mar Adriatico, nel golfo di Manfredonia (FG).
Superata la stazione della linea ferroviaria Bari-Roma rientriamo in territorio pugliese e da qui inizia una bella salitona per raggiungere Panni (FG), “terra consacrata al dio Pan” (Plinio il Vecchio, 24-79 d.C.). 🖋
La leggenda vuole che lo stesso dio montanaro amasse percorrere le valli di questa terra per raggiungerne le cime più alte dell’attuale Subappennino dauno, dove pascolare il gregge. 🐑 Un luogo ricco di fontane secolari su cui si testimoniano iscrizioni medievali e rinascimentali, e le chiavi d’arco dei portali, opere autoctone realizzate dall’estro e la grande tradizione degli scalpellini locali. 👨🎨
Lunghezza | 18 km |
Livello difficoltà | E - media |
Dislivello | +794 m / -873 m |
Tempo percorrenza | 7 h (soste incluse) |
Fondo stradale | sentieri boschivi, carrarecce, selciati |
A questo punto probabilmente crescerà quella sensazione del quasi non voler tornare più a casa 😥
La sera precedente si sta un pò al Belvedere Toppolo, dove una finestrella aperta sui resti della torre cinquecentesca incornicia un panorama magico. Qui si produce il cacioricotta 😋 un formaggio di produzione stagionale (primavera-estate) e ottenuto con tecniche di lavorazione miste tra quelle del formaggio e della ricotta. 🧀
Le realtà locali si rendono disponibili a raccontandoci un pò la storia del paese, le sue origini, la rinomata tradizione degli scalpellini locali. Infatti a simboleggiare tutto ciò, in paese potrete trovare due sculture raffiguranti il dio Pan, una divinità nella mitologia greca dall'aspetto di un satiro legata alle selve e alla natura.
La tappa finale inizia subito con una bella salita lungo il crinale fino al Monte Crispiniano (1104 mt s.l.m.); da li passo dopo passo si inizia a scorgere Accadia, Sant'Agata di Puglia, il Monte Vulture ed il Santuario della Madonna del Carmine, nascosto nel bosco.
Raggiungiamo subito quest'ultimo dove è possibile fermarsi per rinfrescarsi alla Fontana dell’Eremita; il cammino inizia a farsi in discesa, ci ritroviamo sul belvedere delle Murge del Cuculo, un luogo panoramico: sulla nostra destra l'Irpinia e l'Appennino campano, di fronte a noi quello lucano e sotto di noi in bella vista la città di Accadia (FG), che con circa 2200 abitanti è il paese più grande che si attraversa in tutto l'itinerario.
La attraverseremo fino ad entrare nel Rione Fossi, che abbandonato dopo il Terremoto dell'Irpinia e del Vulture del 1930, con la sua urbanistica caratterizzata dalla forma a chiocciola intrecciata di stradine di selciato e vicoli tortuosi, rappresenta una vera chicca per gli amanti del turismo lento: Pietre, grotte anticamente abitate ed abitazioni medievali danno vita ad atmosfere magiche di rara bellezza.
Scenderemo così fino a valle costeggiando un ruscello per poi intraprendere l'ultima salita del cammino per conquistare la nostra meta finale: Sant'Agata di Puglia (FG). Siamo arrivati! Foto di gruppo doverosa! E' il paese più visitato dai turisti tra quelli che abbiamo attraversato.
Di fondazione medievale si trova al confine tra le regioni Puglia, Basilicata e Campania ed è chiamata "la loggia delle Puglie" proprio per la vista panoramica che si gode dalle sue logge, terrazze, pinete e villette pubbliche.
Un borgo che conserva la doppia cinta muraria, sviluppato in forma spiraliforme a partire dal Castello Imperiale verso valle in un progredire di vicoli, ripide scalinate, archi, torrette, campanili, case con caratteristici portali, fino all'ultima cinta di cui l'entrata era la Porta Nuova con le chiese posizionate sui lati del paese.
🥾 Scarpe da trekking
🎒 Zaino da trekking, abbigliamento tecnico per camminare, indumenti di ricambio, felpa, giacca a vento/antipioggia, cappellino
💧 Borraccia acqua
💚 Guida ambientale escursionistica
🩹 Copertura assicurativa
🌗 Pernottamento, cena e colazione nei borghi dauni
🍞 Pranzo al sacco ed acqua forniti da noi
⌚ TREKKING GUIDATO: 325 € a persona
🚖 Trasporto bagagli incluso
❌ Assicurazione (facoltativa) contro l’annullamento: + 5 % del valore del viaggio
Il clima di questo territorio ventoso, mostra caratteri piuttosto continentali a causa delle barriere montuose: l'Appennino meridionale e il Gargano, che ostacolano gli afflussi marittimi;
🌱 In inverno le temperature si portano su livelli piuttosto bassi con frequenti nevicate e gelate.
🌸 In primavera, per effetto dell'altitudine da bassa montagna, il clima risulta fresco, e sarà possibile osservare verdi praterie e boscaglie montane.
🌻 In estate si hanno temperature abbastanza miti nelle aree propriamente montane.
🍂 In autunno, le precipitazioni sono mediamente modeste ma assai irregolari.
Pianificazione e accompagnamento a cura di Alessandro Sileno - guida ambientale escursionistica LAGAP
Organizzazione tecnica a cura di Vacantioner Viaggi snc - Bastia Umbra (PG)
In aereo: ✈
Aeroporto di Foggia "Gino Lisa" (45 km)
In treno: 🚂
Da Foggia a Lucera e bus fino a Pietramontecorvino
sito web: www.trenitalia.com
In auto: 🚘
Autostrada A14 (Bologna-Taranto), uscita Foggia
sito web: www.autostrade.it