Zafferano selvatico o falso zafferano?

Qui parliamo di due fiori autunnali che troviamo spesso durante le nostre escursioni e che possono pericolosamente esser confusi per la stessa pianta. 

Il primo è lo zafferano di Thomas (Crocus thomasii) che fiorisce appunto in autunno ed è un valido sostituto del più diffuso zafferano coltivato  (Crocus sativus). 

Che però può esser confuso per il colchico, detto anche "falso zafferano", che se ingerito può causare cefalea, nausea, vomito, diarrea, crampi intestinali, turbe ematologiche, convulsioni e fenomeni asfittici. Nei casi più gravi e in caso di sovradosaggio può insorgere anche la morte. A volte la sola manipolazione del fiore può causare danni alla pelle.

 

Capiamo ora insieme quali dettagli osservare per distinguere queste due piccole piante bulbose erbacee autunnali.

Il fiore dello zafferano di Thomas
Il fiore dello zafferano di Thomas

Questo è lo zafferano di Thomas (Crocus thomasii) che fiorisce appunto in autunno 🍂 ed è un valido sostituto dello zafferano coltivato (Crocus sativus). 

Dai colori sgargianti, presenta sul fiore:

  • 🟡 3 stami gialli: l'organo riproduttivo maschile, formato da sottili filamenti sulle quali estremità (le antere), maturano i granuli di polline
  • 🔴 3 stimmi aranciati:  la parte del pistillo (l'organo riproduttivo femminile nelle piante angiosperme) che riceve il polline durante l'impollinazione.

La famosa spezia si ottiene proprio dall'essiccazione degli stimmi del fiore.

Pensate che per ottenere appena 1 grammo di prodotto alimentare, ci vogliono ben 200 fiori.

Il fiore del colchico di Cupani
Il fiore del colchico di Cupani

Il colchico di Cupani (Colchicum cupanii) o "falso zafferano", è presente solo nel Sud Italia.

E' una pianta velenosa, ☠ dai vistosi fiori color rosa-violetto che presentano 6 stami gialli ben evidenti. 🟡

Tra l'altro il colchico durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei come i bulbi 🧅 che possono ad esempio erroneamente e pericolosamente esser confusi con quelli del lampascione.

Tutti i colchici sono velenosi per la presenza di un alcaloide chiamato "colchicina" C22 H25 NO6, presente in tutta la pianta con particolare concentrazione nei semi e nei bulbi.

Il farmaco contenente il principio attivo colchicina, conserva un ruolo di primo piano nel trattamento dell'attacco acuto di gotta. 

Inoltre nella pianta è presente un glucoside il colchicoside, gia da tempo utilizzato nella terapia antitumorale.